THE ICKABOG
L’ANTEFATTO
È dal 2007 che J.K. Rowling dice di essere al lavoro su un libro per bambini di età un po’ inferiore rispetto a Harry Potter. All’epoca l’aveva definita una ‘fiaba politica’, rifiutandosi di aggiungere altri dettagli. Aveva anche detto di non avere una fretta pazzesca di pubblicarla e in effetti, come sappiamo, nel frattempo ha pubblicato Il seggio vacante e la serie di Cormoran Strike.
Due anni dopo aveva menzionato di nuovo questo libro in un’intervista a MTV, mentre in un’intervista al Telegraph dell’ottobre 2012 aveva dichiarato di essere al lavoro su addirittura due libri per bambini.
L’ultima volta che ne ha accennato, un paio di anni fa, è stato per dire che la fiaba politica era accantonata.
IL COVID E IL LOCKDOWN
Lunedì scorso la scrittrice ha annunciato che, per allietare il lockdown, avrebbe offerto gratuitamente on-line, pubblicandola un po’ per volta il corso delle prossime sette settimane, una fiaba per bambini intitolata The Ickabog.
È lecito pensare che si tratti di una di quelle due fiabe. Se si tratterà effettivamente di quella ‘politica’, lo scopriremo man mano che proseguiremo con la lettura. Il testo e ovviamente solo in lingua inglese, anche se immagino che non tarderanno ad arrivare on-line traduzione artigianali, come già fu per le attese fra la pubblicazione inglese di Harry Potter e quella italiana. Va ricordato tuttavia che, a stretto rigore di legge, si tratta di attività illecita, in quanto i diritti di traduzione appartengono la scrittrice.
Ogni giorno l’autrice fornirà inoltre suggerimenti per illustrare il mostro antagonista della storia, partecipando così al concorso indetto dai suoi editori, che vedrà il disegno vincitore incluso nella versione cartacea in programma verso la fine dell’anno. Questo intento fa capire che saranno senz’altro messe a disposizione pubblicazioni ufficiali tradotte nelle varie lingue.
La Rowling non sarà il giudice, ma invita comunque chi volesse condividere il proprio disegno su Twitter usando l’hashtag #TheIckabog, dove si riserva di commentare.
Finalmente ci viene fornito anche qualche dettaglio sulla genesi del libro: l’idea, che ribadisce esserle giunta tanto tempo fa, era di creare una storia da leggere ogni sera ai suoi due bambini più piccoli, David e Mckenzie, man mano che ci lavorava sopra. Col passare degli anni, benché ne amasse la trama, è giunta alla conclusione che fosse qualcosa da limitare ai suoi bambini esclusivamente e che quindi non fosse il caso di renderla pubblica.
Il lockdown è stata l’occasione di rispolverarla, rileggerla per la prima volta dopo tanti anni con occhio fresco, riscriverne dei pezzi e leggerla di nuovo ai suoi figli e decidere di renderla disponibile a tutti gli altri bambini.
Questa è la terza iniziativa della scrittrice per allietare i più piccoli durante la pandemia. Le altre due sono state la concessione, a beneficio degli insegnanti, di poter leggere liberamente Harry Potter on-line, e la creazione del sito http://harrypotterathome.com, che offre attività di intrattenimento rappresentate da video, curiosità, quiz, puzzle e attività similari.
L’ICKABOG
Al momento in cui pubblico questo articolo, ci sono on-line, su questo sito https://www.theickabog.com cinque capitoli, intitolati:
1. Fred il Senza Paura
2. L’Ickabog
3. Morte di una cucitrice
4. La casa tranquilla
5. Daisy Dovetail
Il libro inizia effettivamente come una tipica fiaba attraverso il classico modulo del “C’era una volta”. Proseguendo nella lettura, se ne ritrovano anche tutti gli altri canoni classici.
Il primo capitolo descrive l’ambientazione: senza fare troppi spoiler, possiamo dire che la vicenda ha luogo in un regno chiamato Cornucopia che è comandato dal gaudente e poco intelligente re Fred Senza Paura e, indirettamente, dai suoi due ambiziosi e cinici amici-consiglieri Lord Spittleworth e Lord Flapoon, i quali lo pilotano come una marionetta.
In accordo col proprio nome, una parte geografica del regno è caratterizzata da rigogliosità, ricchezza, abbondanza di cibo e divertimenti; da un’altra, però, ci sono solo paludi, scarsità di cibo e vita grama. Proprio quest’ultima regione è quella dove ha origine la leggenda dell’Ickabog, che la Rowling ci descrive nel secondo capitolo.
Si tratta di un mostro che divora principalmente bambini e pecore (ma a volte anche adulti avventati), capace di apparire sotto molteplici forme: serpente, drago lupo… L’Ickabog è in grado di volare, sputare fuoco e veleno, imitare la voce umana per ingannare i viaggiatori. Impossibile ucciderlo: si riparerebbe magicamente oppure si dividerebbe in altri due esemplari.
La Rowling non sceglie mai non mi a caso e quindi, provando a fare un’ipotetica analisi semantica, possiamo ipotizzare che il nome del mostro derivi dall’aggettivo icky, che significa rivoltante ma anche inquietante, e bog che significa palude, l’ambiente dove appunto esso risiede abitualmente.
È a metà del secondo capitolo che ci viene introdotto uno dei due protagonisti della storia. Si tratta di Bert Beamish, bimbo cinquenne terrorizzato dall’Ickabog dopo averne sentito raccontare una sera a cena dal vicino, il signor Dovetail. Quest’ultimo, dispiaciuto di avere involontariamente spaventato il bimbo, gli regala una rappresentazione del mostro, sotto forma di giocattolo di legno, che ha personalmente intagliato in quanto egli è l’ottimo falegname del re.
Nel terzo capitolo apprendiamo altri dettagli su Bert, che è figlio della pasticcera reale e del Capo delle Guardie, e che, cicciotto per via della professione materna, viene preso in giro dagli altri bimbi col soprannome di ‘palla di burro’.
La sua migliore amica è la figlia dei vicini e co-protagonista, Daisy Dovetail, che lo difende dai bullismi dei coetanei. La mamma di quest’ultima è la capo cucitrice del palazzo reale.
Come tutti gli artigiani che lavorano per il sovrano, le famiglie Beamish e Dovetail vivono in una cittadella interna alla città, posta sotto la protezione della delle guardie reali.
A un certo punto, nella tranquillità del regno in cui tratteggiato irrompe la sciagura: dopo tre giorni di lavoro indefesso per cucire il nuovo abito del re, la madre di Daisy, che già non si sentiva molto bene da un po’, muore improvvisamente. Il fatto inizia a scuotere leggermente la coscienza del gaudente e superficiale Fred.
Il quarto capitolo si inaugura sulla scena del funerale della signora Dovetail.
Una settimana dopo, il re passa dinanzi alla triste casa della famiglia, notandone le tende nere tirate a proteggere il lutto e il fatto che i residenti non siano usciti ad acclamarlo in giardino come ogni suddito era stato solito fare fino a quel momento. Perciò decide di combattere il turbamento di quella vista dando ordine che Daisy e suo padre, rimasti solo in due, scambino la loro vasta abitazione con quella di un’altra famiglia più numerosa, quella dei coniugi Roach, che fra i propri quattro figli annoverano quello che per primo aveva soprannominato Bert ‘palla di burro’.
Nel quinto capitolo ci viene descritta la nuova vita di Daisy nella nuova casa in cui è andata a vivere col papà.
Impossibile non notare che, alla sua seconda prova col racconto fantastico, la morte della madre irrompe ancora una volta sulla scena, mentre il figlio sopravvissuto cerca di trovare faticosamente un nuovo equilibrio in questo nuovo scenario.
Come tutti sicuramente saprete, la Rowling ha perso sua madre all’età di 25 anni a seguito di una lunga malattia e il lutto l’ha colpita profondamente, riverberandosi abbondantemente nella storia di Harry Potter, al punto che lei stessa ha dichiarato che la serie sarebbe stata molto diversa se questa disgrazia non le fosse accaduta.
Per chi fosse interessato al tema, ne ho parlato abbondantemente nel saggio biografico J.K. Rowling, l’incantatrice di 450 milioni di lettori, che potete trovare qui