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MARINA LENTI

Dal 2009, curiosità e approfondimenti sul mondo di Harry Potter e sul genere Fantastico

NON SOLO NEWT SCAMANDER: ALDROVANDI E LA PENNA DELLA FENICE

Haider BucarMolto, molto prima che i naturalisti venissero di moda nel secondo decennio degli Anni Duemila, attraverso la figura di Newt Scamander e la sua serie Animali Fantastici, ci fu Ulisse Aldrovandi.

Nato a Bologna nel 1522, Ulisse fu naturalista e docente in Logica, Filosofia e Filosofia naturale.

Alla sua morte, avvenuta sempre a Bologna nel 1605, egli lasciò in eredità al Senato bolognese il suo vasto tesoro di conoscenza: 18.000 esemplari di storia naturale e manufatti archeologici ed esotici, 7.000 piante essiccate raccolte in 15 tomi (la più antica collezione al mondo), 17 volumi di acquerelli e 14 armadi di matrici xilografiche.

Nel 1742, questo prezioso patrimonio cittadino fu affidato all’Istituto delle Scienze, ma subì alterazioni e smembramenti con l’avvento di Bonaparte. Tuttavia, a partire dal 1907, l’Università ha gradualmente recuperato il suo nucleo principale, custodendolo nel museo di Palazzo Poggi, nella sua Biblioteca e nell’Erbario.

Come si comprende, Ulisse è dunque l’ennesimo capitale nostrano che, come spesso succede a causa dell’inspiegabile esterofilia imperante degli Italiani, non è stato sufficientemente valorizzato. Qualcuno, però, fortunatamente ha pensato di farlo: si tratta di Haider Bucar, autrice del libro per ragazzi Aldrovandi e la penna della Fenice.

Oltre a essere scrittrice, Haider è anche pittrice e illustratrice. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive, oltre che a diverse pubblicazioni letterarie e artistiche, e una delle sue opere pittoriche è presente nell’esposizione permanente del Museo dell’Automobile di Torino. Blogger specializzata in letteratura per ragazzi, nel 2015 fonda il blog Il Rosicchialibri, dove ogni giorno offre al suo pubblico un punto di vista personale sulle pubblicazioni per l’infanzia.

Il dettaglio degli altri libri scritti da Haider è reperibile qui.

Consociamo meglio lei e il suo romanzo, attraverso la breve chiacchierata che segue.

 

L’intervista

1. Ciao Haider, anzitutto, raccontaci qualcosa di te!

Sono nata a Torino e sono laureata all’Accademia Albertina di Belle Arti. Dalla fine degli anni Novanta coltivo la passione dei libri per ragazzi e cerco di trasmetterla anche agli altri.
Ho sempre avuto una grande curiosità per i bestiari medievali, gli animali mitologici, la criptozoologia e il folklore popolare.
Conosco Ulisse Aldrovandi da quando avevo sedici anni e mia madre mi regalò il primo libro sugli animali fantastici.

 

2. Quali sono le caratteristiche principali del giovane Ulisse Aldrovandi all’inizio della storia?
Ulisse sono io!
Sembra la rivelazione alla fine di un giallo, ma devo ammettere che Ulisse mi somiglia perché è curioso, vuole sapere come sono fatte le cose, prova, sperimenta, si affanna, fa domande e cerca di non deludere nessuno.
Alla fine è sempre la curiosità che muove lo spirito e, anche a costo di diventare pedante, sono curiosa anche io! A volte pure troppo…

 

3. Come scopre Ulisse il potere della penna di Fenice che ha tra le mani?
Disegnando!
Ulisse (come me) disegna e lo fa piuttosto bene, poi quando per la prima volta il foglio che ha davanti si trasforma dando vita a quello che ha disegnato, capisce di avere tra le mani una fonte inesauribile di potere che usa per conoscere quello di cui ha solo sentito parlare, per esempio gli animali mitologici.

 

4. Quali sono le conseguenze di ciò che Ulisse disegna sul foglio prendendo vita nel mondo circostante?
I “disegni animati” che Ulisse fa uscire dal foglio sono un prolungamento della sua fantasia che prende vita e lasciano sempre una traccia nel mondo del protagonista. Questo perché le azioni non sono mai fine a se stesse e -come spesso accade- ogni cosa che viene creata poi trova la sua strada.

 

5. Qual è il ruolo del fuoco nel controllo dei disegni di Ulisse?
Quello che la mano di Ulisse crea prende vita ma, essendo la penna di una Fenice, solo il fuoco può distruggere quello che viene creato, però esistono (soprattutto nei bestiari medievali) degli animali incombustibili…

 

6. Quali creature fantastiche e reali Ulisse riesce a far prendere vita attraverso i suoi disegni?
All’inizio sono piccoli animali con cui ha confidenza ogni ragazzo che gioca in un giardino, ma poi si rende conto che alcuni animali sono dotati di poteri che gli servono per risolvere dei problemi che via via si manifestano nella storia, come il drago e l’unicorno. E tutto questo lo deve fare senza farsi scoprire!

 

7. Quali sfide Ulisse deve affrontare nel gestire il potere della penna di Fenice e cosa impara lungo il cammino?
Ulisse ha dieci anni e la sua sfida più grande è crescere e trovare la sua strada.
Nella famiglia Aldrovandi tutti si aspettano che il figlio più piccolo (e più sveglio) raccolga l’eredità del padre notaio, ma Ulisse sa di essere destinato a qualcosa di diverso e cerca di orientare la sua vita in quella direzione (e da quello che sappiamo oggi c’è riuscito!).

 

La quarta di copertina:

Ulisse Aldrovandi ha dieci anni e non è ancora il grande naturalista che verrà consegnato ai libri di storia. Quel che è certo è che sa disegnare ed è già curioso di capire come funziona la natura intorno a lui. Quando si ritrova tra le mani una penna di Fenice che arriva dall’Oriente non ci mette molto a scoprire che tutto quel che disegna sul foglio prende vita. Letteralmente. Ulisse capisce così che i suoi desideri possono farsi concreti.

Piante e animali, veri come fantastici, passano dalla carta al mondo circostante e soltanto il fuoco riesce a far sparire i disegni di Ulisse. Quello che all’inizio appare come un gioco va però dosato con saggezza, perché sulla strada del giovane Aldrovandi si materializzeranno draghi, unicorni, salamandre e sirene, ma alcuni sono incombustibili…

Qui il sito personale di Haider e qui quello di Caissa, la casa editrice.

 

I dettagli

Anno: 2023
Pagine: 160
Formato: 13,3×21 cm
ISBN: 9788867291779

Editore: Caissa