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MARINA LENTI

Dal 2009, curiosità e approfondimenti sul mondo di Harry Potter e sul genere Fantastico

COSA SAPPIAMO DEL MAIALINO DI NATALE?

Fra una settimana, il nuovo libro per bambini di J.K. Rowling, Il Maialino di Natale, sarà disponibile in libreria.

Dalle notizie che si possono raccogliere leggendo le sporadiche anteprime, emergono ulteriori elementi rispetto a quelli molto didascalici che sono stati forniti ai tempi dell’annuncio del volume.

In base a questi ultimi, sapevamo già che la vicenda avrebbe ruotato attorno il piccolo protagonista, Jack, e a un maialino pupazzo regalatogli a Natale in sostituzione di quello perso, l’adorato maialino Dur. I due sarebbero partiti alla ricerca del pupazzetto smarrito, intraprendendo un fantastico viaggio.

Ora scopriamo che Jack, grazie a Dur, è riuscito ad affrontare prove veramente difficili: il divorzio dei suoi genitori, il trasloco in nuova casa e una nuova scuola.  Ecco dunque perché la perdita di Dur è così sofferta, perché il maialino rappresenta un’ancora emotiva, ancorché simbolica. Sarà facile immedesimarsi nel bimbo, sia perché l’infanzia di  chiunque ha attraversato almeno una delle prove summenzionate, sia perché chiunque ha avuto una bambola, un orsacchiotto o un equivalente, su cui proiettare i propri sentimenti angosciosi e da cui ricevere indietro quella medesima personale energia sublimata sotto forma di conforto.

La notte più magica dell’anno, quella della Vigilia, Jack si sveglia e scopre che gli oggetti inanimati possono parlare. Questi gli rivelano che Dur è finito nella Terra dei Perduti e deve essere ricondotto a casa perché corre il pericolo di essere divorato da un essere terrificante chiamato Loser (Perdente), il quale ha in odio il genere umano. Anche qui, J.K. Rowling tocca corde profonde, perché la paura di essere divorati da un mostro rappresenta un terrore ancestrale dei bimbi. 

Dalle nuove notizie emerge inoltre una precisa caratterizzazione del maialino di Natale che ha sostituito Dur: egli, come chiunque al suo posto, è comprensibilmente risentito dall’ossessione di Jack per il suo predecessore.

Nella Terra dei Perduti – una sorta di equivalente dell’Isola che Non C’è, questa volta però dedicata non ai bambini, bensì a tutti gli oggetti – ombrelli, orecchini di diamanti o anche semplici palle da tennis ammuffite, condividono indistintamente la stessa sorte, a prescindere dal valore oggettivo o intrinseco riservatogli dagli umani. Tutti attendono infatti il momento di tornare finalmente a casa e a volte cedono alla disperazione di non rivederla mai più. Fra gli smarriti, c’è anche il coniglietto di pezza Blue Bunny, che grazie al ritrovamento da parte di una bambina, viene immortalato in una scena in cui si eleva simbolicamente in un raggio di luce dorata, mentre nella distanza madre e figlia discutono sul fatto che possa o meno essere lavato  in lavatrice.

Col progredire della storia, il viaggio di Jack si farà quindi più rarefatto e metaforico, quando incontrerà gli abitanti più astratti della Terra dei Perduti come Felicità, Bellezza e Ambizione.

Da quanto sopra pare dunque che la Rowling abbia messo parecchia carne al fuoco, penetrando ancora una volta nei timori più reconditi dell’infanzia. Non resta allora che attendere i giorni che ci separano dalla nuova uscita, per vedere se il suo tocco sapiente sarà stato di nuovo all’altezza, dopo essere già stato confermato con l’ottimo Ickabog.

 

 

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