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MARINA LENTI

Dal 2009, curiosità e approfondimenti sul mondo di Harry Potter e sul genere Fantastico

FRANCESCO BARBI INCONTRA HARRY POTTER

L’INTERVISTA:

Francesco, cosa pensi di Harry Potter dal punto di vista letterario?

Premetto di aver letto soltanto il primo volume della saga. Dal mio punto di vista, si tratta di un libro che ha il sapore delle fiabe incontrate nella tarda infanzia, ma con uno spessore, una fantasia e una cura degli aspetti narrativi che lo rendono adatto e altamente godibile anche per un lettore adulto.

 

Cosa pensi di Harry Potter dal punto di vista del fenomeno di massa?

Devo dire la verità: spesso riflettendo su alcuni libri di successo, mi è capitato di interrogarmi circa le motivazioni per cui essi abbiano ricevuto un così grande consenso… E, spesso, pur individuandole, non le ho giudicate né valide, né ”buone”. Ebbene per quanto riguarda la saga della Rowling, mi sono convinto che Harry Potter meriti il successo che ha riscosso. Di più, sono contento della sua enorme diffusione: come già detto, penso che si tratti di bei libri, traboccanti fantasia e molto ben scritti.
Aggiungo che mi riprometto di proseguire la lettura della saga e che, senz’altro, la proporrò a mia figlia.

 

Quali sono a tuo avviso i migliori pregi della saga della Rowling? E i maggiori difetti?

Innanzitutto è indubbio che la Rowling sia dotata di una fantasia fervida e preziosa. Oltre a proporre qualche trovata davvero originale (indimenticabile il Binario 9 e ¾), anche laddove l”idea non sia propriamente originale (d”altra parte le idee davvero originali sono rarissime), l”autrice inglese la arricchisce di dettagli e la cura in modo personale fino a renderla una propria riuscita creazione (il cappello parlante, il Quidditch o il meraviglioso castello di Hogwarts).

E poi la Rowling, a mio parere, ha il gran merito di arricchire il tutto con ottima scrittura e gradevolissimo stile.

Un possibile difetto, per quel che posso dire limitandomi ad Harry Potter e la pietra filosofale riguarda alcuni personaggi, che risultano un po” piatti… Anche se, forse, la cosa potrebbe essere voluta e non effettivamente un male (anche visto il target iniziale di lettori).

 

Il tuo libro preferito (se li hai letti, oppure, se non li hai le tti, come mai non li hai mai letti)? C’è qualcosa che avresti assolutamente cambiato? Una situazione, un personaggio, un’ambientazione…

Come già detto, ho letto solo il primo libro, qualche anno fa. Non ricordo qualcosa in particolare che avrei assolutamente cambiato. Non ho continuato la saga perché, ahimé, mi è capitato di vedere i film… Aspetto qualche tempo affinché la mia memoria si offuschi e poi, senza dubbio, proseguirò nella lettura.

 

C’è qualcosa nei tuoi libri che li accomuna alla saga della Rowling? Cosa li rende invece profondamente diversi?

Credo che un possibile elemento comune sia la cura nell’affrontare alcune descrizioni, e in particolare l”attenzione per certi dettagli che rendono vivida l”ambientazione. Anche nella scelta dei nomi, sia dei personaggi che degli elementi fantastici, spero possa individuarsi una non dissimile oculatezza. Così come nei titoli che precedono ciascun capitolo: penso che questa strutturazione in macro-sequenze a cui si sente il bisogno di affibbiare un titolo possa essere legata alla tipologia del narratore, o meglio, all”atteggiamento che il narratore assume nei confronti della storia narrata.

Per quanto riguarda ciò che rende profondamente diverso Harry Potter e la pietra filosofale e L”acchiapparatti di Tilos, potrei parlare di molti aspetti ovvi, quali le differenze tra i mondi inventati o la ”tipologia” dei personaggi protagonisti, ma si tratta di banalità che preferisco non approfondire.

 

I tuoi progetti più prossimi?

Al momento ho terminato l”ennesima fase di revisione di un libro di racconti di fantascienza distopica dal titolo Marchi indelebili. Si tratta di una serie di storie che si intrecciano quasi impercettibilmente, ambientate in un futuro tetro e apocalittico, dominato dal totalitarismo e dall’alienazione. Non appena avrò ancora un po” di tempo da dedicargli, invierò il lavoro a qualche casa editrice.

Poi penso che mi dedicherò anima e corpo alla stesura di un sequel, o di un prequel, dell’Acchiapparatti. Ho un gran desiderio e molte idee, note e spunti che mi chiamano insistentemente dalle pagine di una mezza dozzina di quadernetti.

 

NOTA: L”intervista è stata realizzata nel giugno 2009; nel frattempo Francesco ha ripubblicato una versione riveduta dell”Acchiapparatti di Tilos per la Baldini Castoldi Dalai editore.


BIOGRAFIA:

Francesco Barbi è nato a Pisa nel 1975. Laureato in Scienze Fisiche, è insegnante di matematica e fisica nella scuola superiore. Da sempre inventore e costruttore di storie, scrive per dar voce ai suoi personaggi interni, imbrigliare e condividere le sue “visioni”.

Sito personale dell”autore

Sito dell”Acchiapparatti di Tilos