GLI ULTIMI ARRIVATI…

MARINA LENTI

Dal 2009, curiosità e approfondimenti sul mondo di Harry Potter e sul genere Fantastico

FRANCESCO FALCONI INCONTRA HARRY POTTER

L’INTERVISTA

Francesco, cosa pensi di Harry Potter dal punto di vista letterario?

La saga della Rowling ha a mio avviso un importantissimo valore letterario, in quanto ha saputo riportare in auge il fantasy per ragazzi, sulla scia di ciò che aveva fatto, seppur in altri termini e prospettive, il Signore degli Anelli. I libri offrono spunti interessanti e toccano tematiche vicine al mondo dei giovani, quali la scuola, lo sport, il senso della squadra e della competizione, in un crescendo letterario che è sensibile soprattutto con l’uscita del terzo volume. Se le luci dei media si sono riaccese sul fantastico, spaziando dalla letteratura alla cinematografia, lo dobbiamo sicuramente anche a Harry Potter.

 

E cosa pensi di Harry Potter dal punto di vista del fenomeno di massa?

Ho conosciuto giovani che detestavano leggere e sono entrati in libreria solo per comprare Harry Potter. Ovvio, occorre poi vedere se questi stessi ragazzi hanno tentato altre letture o sono stati trascinati solo da un fenomeno di massa, solo per non sentirsi emarginati. Tuttavia un fatto del genere non è da considerarsi scontato, specie al mondo d’oggi dove esistono mille distrazioni come la TV o i videogiochi. Una moda che si è autoalimentata diventando un must per ogni adolescente, pur scadendo a volte nell’economia dei gadget e nelle sfaccettature del business associato. D’altronde i libri della Rowling lanciano messaggi positivi permeati in un mondo fantastico e, per fortuna, non contengono elementi fuorvianti e negativi offerti da leggi commerciali. Viviamo in un mondo dove anche il sesso sta per esser spodestato dalla curiosità morbosa verso la violenza, dove il parental control virtuale è diventato un’opzione trascurabile. I siti alla “rotten” hanno accessi alle stelle anche da una fascia adolescenziale, forse perché gli istinti ormonali spinti alla scoperta dell’altro sesso sono inibiti dalla facilità con cui è tali soggetti sono esposti. Vedi, tutto ciò è assente in Harry Potter. Anche se con gli ultimi episodi le atmosfere si fanno più dark, non si scade mai nella mistificazione dei valori etici e morali.

 

Quali sono a tuo avviso i migliori pregi della saga della Rowling?

La Rowling ha saputo creare un gigantesco calderone di elementi fantastici noti e topos della fiaba con ingredienti dosati a tal punto da mescere una perfetta alchimia. Abbiamo spunti tratti dalla mitologia, il senso classico della magia come evasione dalla realtà, piccoli ingredienti ironici, fino a un’analisi profonda della tormentata fase adolescenziale che spinge i ragazzi d’oggi a immedesimarsi totalmente nei personaggi della saga. Sette libri costruiti in modo sapiente ed encomiabile, dove spiccano spunti geniali come il quidditch, dove ogni tassello va a comporre un mosaico cangiante e affascinante. Marina, ho letto il tuo saggio con attenzione, quindi eviterò di citare l’analisi dettagliata e puntuale che offri nel tuo libro ””L’Incantesimo di Harry Potter”. Comunque mi pare evidente che il punto di forza vincente di Harry Potter sia proprio nella capacità di trasmettere al lettore di ogni età un’emozione vera, di coinvolgerlo e incollarlo all’inchiostro delle pagine al di là della singola scena, sottotrama o accuratezza stilistica. Questa è la grandezza della saga di Harry Potter.

 

E i maggiori difetti?

Beh, credo ogni lettore con un po’ di giudizio non trascinato dalla cieca moda potteriana, possa trovare elementi carenti nella saga di Potter. Da semplice lettore, ho trovato un po’ troppo vistoso il salto contenutistico/stilistico nel terzo libro, tanto che lì per lì mi sono chiesto se fosse la stessa scrittrice ad aver firmato il libro o quale esercito di consulenti avesse assunto per la stesura del ”Prigioniero di Azkaban”. Ho trovato una crescita stupefacente che, a partire dai primi due libri abbastanza semplici se non addirittura ingenui, culmina nel quarto volume, a mio avviso il migliore della saga (per adesso, ancora non ho letto il settimo, anche se gli spoiler finale mi hanno lasciato un po’ d’amaro in bocca). Il quinto libro invece lo reputo il peggior volume della saga, estremamente prolisso e ripetitivo, con interi capitoli a mio avviso del tutto opzionali. Non scendo nel dettaglio delle leggi di marketing inglesi che abbiano spinto la Rowling a scrivere una bibbia di 800 pagine, resta il fatto che l’ho trovato decisamente sottotono. Così come il sesto, anche se migliore del precedente.

Ovviamente non si può prescindere che il fenomeno Harry Potter, una volta trasmutato in una macchina economica a livello mondiale, abbia in qualche modo influenzato negativamente la freschezza dei primi volumi.

 

Qual è il tuo libro preferito (se li hai letti), oppure, se non li hai letti, come mai non li hai mai letti?

Mi sono appena bruciato la domanda. Senza dubbio il quarto, il migliore in assoluto per la trama, la riuscita dei personaggi, il mordente e l’immaginario.

 

C’è qualcosa che avresti assolutamente cambiato? Una situazione, un personaggio, un’ambientazione…

A essere sinceri è molto difficile individuare una situazione particolare o un personaggio particolarmente negativo, né posso essere sicuro che la sua eliminazione avrebbe comportato un miglioramento ai libri. Posso dirti, da semplice lettore, che in alcune parti i miei occhi tendevano a “saltare le righe”, tutti pezzi di cui avrei fatto volentieri a meno. Un esempio? La filippica riguardante il C.R.E.P.A. (Comitato per la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abbruttiti), fondato da Hermione per la salvaguardia degli Elfi maltrattati dai padroni. La Rowling a mio avviso ha fallito nel voler in qualche modo alzare un dito contro l’emancipazione dello status sociale a scapito dei più deboli, scadendo in scene logorroiche, astruse dalla trama, demagogiche se non addirittura ridicole (come le spillette dei CREPA). Credo che tutti noi avremmo apprezzato la saga anche senza questa inutile battaglia pseudo-politica, non trovi?

 

I tuoi progetti più prossimi?

Estasia 2 uscirà i primi del 2008, entro breve dovrò mettermi sotto per l’ultima revisione. Non credo di apportare grandi cambiamenti alla trama ma di concentrarmi sui dialoghi per renderli più credibili e moderni. Mi sto impegnando tuttavia a non rendere il salto da ”Estasia: Danny Martine e la Corona Incantata” al successivo volume troppo marcato, ma senza dubbio il proseguo presenterà una trama più complessa e delle scene per nulla banali. Del resto, chi ha partecipato all’audit di E2, ha trovato alcune scelte molto “forti” (un esempio è la morte di un personaggio amato di Estasia-1). Per chi fosse curioso, lascio un link di FantasyMagazine con qualche anticipazione.

Su Estasia sono in fermento altri progetti, tra cui un Gioco di Ruolo e anche un Musical. Per adesso non fornisco altri dettagli, del resto ogni spoiler sarà e curiosità sarà fornito a suo tempo sul mio blog. Probabilmente daremo un piccolo assaggio al Fantasio Festival 2008. Il concetto è molto semplice: estendere il fantastico dalla letteratura ad altre forme d’arte: pittura, musica, teatro.

Nel frattempo, sto scrivendo un’altra saga fantasy, per adesso conosciuta con il nome in codice ”Pro.fi.el.”. E’ difficile definire la sua struttura, in quanto ho voluto darle un taglio nettamente diverso da Estasia, a tratti quasi sperimentale. Non sarà un fantasy classico, ma una contaminazione di più generi come steampunk, il fantastico, il dark fantasy, la fantascienza, il tutto rivisitato in chiave ultra-moderna focalizzando sugli aspetti psicologici più tormentati dei ragazzi.

Il resto rimane assolutamente top secret.

[L’intervista è stata realizzata alla fine del 2007- NdR]


 

BIOGRAFIA:

Nato a Grosseto nel 1976, Francesco Falconi è ingegnere delle telecomunicazioni.

Un giorno, per caso, trova tra la polvere di un cassetto dimenticato un vecchio quadernone, che porta scritto in copertina: La Corona Incantata. Ricorda all’istante i momenti felici del 1990, quando passava intere giornate a scrivere con la penna le storie fantastiche di Danny Martine e dei suoi amici, in una terra lontana di nome Estasia.

Su consiglio di un amico riabbraccia l’antica passione per la scrittura, catapultandosi di nuovo in quel lontano regno di fantasia.

Attualmente risiede a Roma.

Link al sito ufficiale