J.K. ROWLING TORNA SUI SUOI PASSI
Secondo quanto riportato da questo articolo, J.K.Rowling sarebbe intenzionata a essere molto più presente sul set dei Doni della Morte rispetto a quanto avvenuto ultimamente.
Viene da chiedersi se questo sia l’effetto della tangibilissima delusione che, dopo l’uscita del sesto film, serpeggia trai fan (e di certo non solo fra quelli italiani, si veda ad esempio questo articolo fra i molti che si potrebbero citare).
La risposta affermativa è molto probabile, visto che come scusa per l’implicita ammissione di latitanza (di cui in molti ci eravamo accorti) viene addotto il fatto che sinora era troppo impegnata a scrivere i romanzi. Tuttavia un rapido calcolo induce a dubitare di questa giustificazione. Le riprese del Principe Mezzosangue sono infatti iniziate nel settembre 2007 mentre i Doni della Morte è uscito nel luglio dello stesso anno (e dunque il manoscritto è stato terminato ben prima).
Certo, nel frattempo la Rowling ha messo mano anche alle Fiabe di Beda il Bardo, ma risulta un po’ difficile credere che 5 novellette come quelle siano la ragione che le ha impedito di seguire come si deve almeno il sesto film, evitando forse lo scempio operato da sceneggiatore e regista. A maggior ragione quando, nel 2000, il produttore Heyman e il regista Columbus dovettero faticare un bel po’ e assicurarle l’aderenza ai libri per farle accettare di cedere i diritti cinematografici.
Fra l’altro, alla luce degli ultimi due risultati, è possibile fare un’ulteriore considerazione a latere: fino all’uscita del Mezzosangue ho sempre imputato lo sfacelo dell’Ordine della Fenice all’effetto combinato nuovo regista+nuovo sceneggiatore; ora, visto che il vecchio sceneggiatore è tornato e il nuovo episodio è comunque uno sfacelo, debbo desumere che l’unico artefice del rispetto del testo da cui i film dovevano essere tratti fosse proprio Chris Columbus, che infatti ha confezionato i due prodotti più vicini allo spirito della storia (e, per quanto mi riguarda, i due migliori). Fra l’altro non è un caso, visto che per sottoporre la propria candidatura alla Warner, lo stesso Columbus aveva già scritto una sceneggiatura della Pietra Filosofale. Tutti i tasselli della vicenda iniziano dunque a quadrare, non trovate?…
Ma torniamo al discorso della Rowling: è molto più probabile che la scrittrice, alla fine di una corsa folle durata 17 anni, volesse riposarsi e godersi la famiglia. Nulla di male in questo e ammetterlo senza patemi non avrebbe cambiato granché: perché i fan si sono accorti comunque della sua assenza e, come dicevo in apertura di articolo, affermare di essere troppo impegnata con i romanzi equivale comunque a un’implicita ammissione di colpa. Che però in questo caso, come abbiamo visto non sta neppure in piedi.
Nel frattempo, la Warner è di nuovo in trattative con John Williams, visto che Nicholas Hooper ha deciso di abbandonare il campo perché i ritmi del franchise stavano inficiando la vita con la famiglia (esattamente come accadde a Chris Columbus, che per lo stesso motivo declinò l’offerta di continuare a dirigere le pellicole).
Da queste premesse possiamo immaginare che forse, per il gran finale, potrà uscire qualcosa di buono, o comunque senz’altro migliore degli scarsissimi ultimi due film.
Incrociamo le dita.