IL BISNONNO DEL BASILISCO
Un eccezionale ritrovamento archeologico in Colombia ha portato alla luce, agli inizi di quest”anno, i resti fossili del più grande serpente mai esistito: si tratta del Titanoboa, un esemplare lungo 13 metri e del diametro di uno (!). Il peso? Una piuma di una tonnellata. In pratica il tirannosauro dei rettili, con una dieta a base nientepopodimeno che di coccodrilli…
L”associazione di idee con il Basilisco di Harry Potter è scattata subito, naturalmente. Questo Titanoboa, per via delle sue caratteristiche, gli somiglia infatti straordinariamente, almeno nell”aspetto hollywoodiano che la Rowling prima, e Chris Columbus poi, hanno voluto regalare a questo mostro, che nel film è lungo addirittura il doppio di questo fossile.
Il basilisco ”autentico”, invece, ossia quello di cui ci parla Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia, è un serpentello piuttosto piccolino: può arrivare infatti a misurare poco più di due metri.
E’ chiaro però che, a fini letterari della saga di Harry, un ”mostro” di quella dimensioni non avrebbe suscitato l”orrore che invece è in grado di smuovere il serpente della Camera dei Segreti.
Nel romanzo, a pag. 286, si legge allora di un “immenso serpente dal lucente corpo verde fiele, grosso come il tronco di una quercia”.
Nella finzione cinematografica, la creatura, realizzata in CGI e animata coi software Maya, Houdini e RenderMan, misura addirittura quasi 25 metri.
A differenza del Basilisco, il Titanoboa , vissuto circa 60 milioni di anni fa in Sud America, non era comunque velenoso. Non una grande consolazione, immagino, considerate le capacità ”stritolatrici” del soggetto in questione…