POTTERITE A TUTTI I COSTI
Lo scorso mese, due quantomeno bizzarre notizie a sfondo potterico hanno fatto capolino, a breve distanza l’una dall’altra.
La prima era relativa alla comparsa, in Gran Bretagna, del crop circle che vedete qui a fianco e in cui, volendo, si può anche ravvisare una civetta stilizzata.
Proprio sulla base di questa lettura, il Telegraph riporta il commento di un fan, tale Steve Killick, il quale ha affermato che “è molto eccitante sapere che ci sono fan da altre galassie” e che “la maggior parte del mondo si è innamorata di Harry Potter e quindi ha senso che il resto dell’universo alla fine farà altrettanto”.
La testata non riporta né perché l’opinione di questo fan particolare dovrebbe avere una qualsiasi autorevolezza, né l’età del dichiarante, che – se serio – si spera essere comunque sotto la soglia dei 13 anni. Se non fosse così, ci sarebbe da sperare allora in una battuta, ma il Telegraph non specifica e in ogni caso, resta l’interrogativo sul perché ciò che dice questo Killick, serio o faceto che sia, avrebbe rilevanza col cerchio in esame. E’ forse colui che l’ha individuato e segnalato? Non è dato sapere neanche questo!
Siamo di fronte dunque a una prima dimostrazione di giornalismo sensazionalistico della peggiore specie e la cosa più ridicola è che un sacco di altre fonti hanno ripreso la notizia negli stessi termini, citando il fantomatico Steve Killick e le sue dichiarazioni senza domandarsi quale sia il filo conduttore che lo lega al cerchio nel grano.
Purtroppo non è l’unico esempio. L’impressione è stata rafforzata, come dicevo in apertura di post, dalla comparsa di questa seconda notizia, che riporta come il Tranello del Diavolo, pianta citata più volte nella saga, si sia diffusa nel giardino di una anziana signora britannica.
L’articolo riporta che il nome scientifico del Tranello è Datura Stramonium, ma la notizia è costruita attorno a un discutibile dato preso dalla Wikipedia britannica, che non è accompagnato da alcuna fonte di riferimento (nella voce italiana l’accenno è infatti assente). E allora – vale la pena ricordarlo – in quanto enciclopedia collaborativa aperta a chiunque, Wikipedia vanta alcune voci ben fatte ma anche grandi ciofecate e non va mai quindi presa a sé, ma verificata controllando anche altri fonti.
Ora, vediamo di capirci qualcosa su queste piante, partendo dalla definizione data dal Lexicon, visto che ci dà già una descrizione pronta senza dover andare a scartabellare i romanzi. Alla voce Tranello del Diavolo, si legge:
“Pianta pericolosissima che con i suoi tentacoli e viticci intrappola chiunque la tocchi, avvolgendogli braccia e gambe e finendo per soffocarlo. Il Tranello del Diavolo ama gli ambienti scuri e umidi, mentre si ritrae dinanzi al fuoco: ecco perché un incantesimo come le fiamme azzurro campanula può allontanare la pianta dalla vittima (PF16, OF23, OF25). La pianta viene menzionata nella pubblicità della sezione Voci sul sito della Rowling, all’interno del programma radiofonico Toots Tuttifiori”.
Vediamo adesso la descrizione dello Stramonio dall’enciclopedia della natura di Vallardi:
“Lo Stramonio è una pianta annuale con foglie angolose e fiori bianchi, lunghi una decina di cm, tubulosi e aperti alla fauce in cinque lobi terminati da un apice acuminato. Il frutto è una cassula (*), quindi non carnoso, coperto da spine pungenti. Contenendo gli alcaloidi della belladonna, è come questa velenoso, e si usa in medicina, specialmente per polveri fumigatorie e sigarette antiasmatiche, un tempo molto in voga.
Lo Stramonio è ormai diffuso in quasi tutto il mondo, sicché non è stato facile stabilirne la patria originaria; per lungo tempo fu creduto della Russia meridionale e diffuso dagli zingari, ma ora si è tornati alla primitiva opinione, attribuendogli come patria il Messico”.
Va da sé che le due descrizioni non sono nemmeno lontanamente parenti, come dimostrano le parti descrittive che ho evidenziato in rosso. Inoltre la pianta ‘magica’ si comporta in un modo che richiama certe piante carnivore babbane, mentre lo Stramonio è semplicemente velenoso.
La voce di Wikipedia afferma inoltre che la pianta è menzionata anche nell’erbario Culpeper, che sappiamo essere stato effettivamente usato come una delle fonti della Rowling. Ho cercato allora il nome volgare dello Stramonio più ricorrente in inglese, che è Thorn Apple. Ebbene, nel Culpeper non c’è alcuna pianta rubricata né sotto questo nome, né sotto Datura, né sotto Stramonium.
Né mi risulta peraltro che la Rowling abbia mai affermato che il Tranello magico sia ispirato comunque allo Stramonio babbano.
Tutto ciò a ulteriore conferma che l’ignoto compilatore wikipediano ha riportato le sue notizie senza verificarne mezza e, cosa ancor più grave, inducendo giornalisti professionisti a commettere la medesima leggerezza (per questi ultimi inescusabile).
Certo, intitolare un articolo ‘Pensionata trova nel suo giardino pianta tropicale mortale resa famosa nel libro di Harry Potter’ anziché semplicemente ‘Pensionata trova nel suo giardino pianta tropicale mortale’ produce la metà dell’impatto, probabilmente anche sui motori di ricerca. Ma tutto ciò al prezzo del sacrificio della serietà giornalistica, un valore ormai sempre più anacronistico.
(*) voce scientifica significante qualunque specie di sacchetto membranaceo che involga e comprenda in sé una parte o di un fiore o di qualche viscere.